Cosa troverai in questo articolo
come chiedere scusa per un Comportamento sbagliato
Spesso ci troviamo in condizione di dover chiedere scusa: chiedere scusa per un comportamento sbagliato, per non essere arrivati in orario, chiedere scusa in modo formale.
Nell’articolo di oggi vedremo come chiedere scusa in maniera efficace, ma anche un metodo rivoluzionario alternativo al chiedere scusa: il dire grazie.
Come chiedere scusa in maniera efficace
Se vogliamo chiedere scusa in maniera tradizionale dobbiamo capire in cosa abbiamo sbagliato, ma soprattutto riconoscere di aver sbagliato.
- Riconoscere di aver sbagliato. Il primo passo è ammettere con chiarezza i comportamenti in cui riteniamo di aver sbagliato e per cui vogliamo chiedere perdono.
- Mostrare un dispiacere sincero. Le scuse dette a denti stretti, senza convinzione o ancor peggio in maniera quasi sarcastica sortiranno l’effetto contrario al desiderato!
- Mostrarci disponibili al confronto. Non limitarci a chiedere scusa, ma a discutere il perchè ci siamo comportati in quel modo evitando di giustificarci e senza accusare l’altra persona
- Chiedere espressamente se la cosa è risolta o cosa possiamo fare per risolverla. Questo step è importante per non lasciare il nostro atto di scuse fine a se stesso e senza risoluzione.
- Dire una frase simpatica per sdrammatizzare. Evitando però di fare altri danni!
Un metodo rivoluzionario per chiedere scusa: ringraziare
La tecnica de “ringraziamento indotto” aiuta a ribilanciare gli equilibri in un rapporto: riduce le distanze e mette entrambi gli interlocutori in un situazione di comfort.
Qualche anno fa feci un corso di negoziazione in azienda (dopo vi racconto l’aneddoto completo, e come è andata a finire): due concetti mi portai via da quel corso, la BATNA e l’imparare a sostituire il “grazie” al “chiedere scusa“.
Era per me un approccio rivoluzionario.
Questa banale quanto efficace tecnica è utile soprattutto per chi abbia un rapporto complicato con la propria autostima o sia in una posizione di debolezza, di cui abbiamo parlato nell’articolo sulla postura per aumentare l’autostima.
Avete fatto tardi?
Non chiedete “scusa” ma ringraziate la persona per essere stata così gentile ad aspettarvi.
Avete tediato qualcuno con i vostri problemi?
Non scusatevi, ma ringraziatelo per essere così disponibile ad ascoltarvi.
Chiedere scusa ci mette in una condizione di inferiorità e colpa, inducendo il nostro interlocutore ad avere e far prevalere la sua ragione (…specialmente se non è un ritardatario!).
Inizia automaticamente a salire un clima di tensione e distacco che non di rado si traduce in una discussione sproporzionata rispetto all’accaduto.
Quindi la prossima volta che sarete in ritardo riflettete prima di parlare: invece di scusarvi, sfoggiate un sorridente “Grazie per avermi aspettato” e assumete una postura aperta e di forza, come abbiamo spiegato nel Sunday TED della scorsa settimana.
Ma attenzione a non usarlo come scusa se siete dei ritardatari cronici: potrebbe non funzionare in eterno se siete recidivi!
DIRE “GRAZIE” AL POSTO DI CHIEDERE SCUSA BILANCIA LA SITUAZIONE
Vi propongo invece un approccio rivoluzionario: invece di chiedere scusa, ringraziate.
Perchè riusiamo a dire “voglio una bistecca al sangue” ma non “voglio che tu mi faccia i complimenti in questo modo”?
Laura Trice
Questa tecnica vi sarà utile in molteplici situazioni
Qualche anno fa durante il mio primo lavoro ho partecipato (con altri non-più-tanto-neoassunti come me) a un interessantissimo corso interno all’azienda di negoziazione.
Dalle utili tecniche sulla negoziazione il discorso degenerò facilmente al livello “centro di ascolto”.
Ci lamentammo della nostra insoddisfazione lavorativa a causa delle promesse che l’azienda non aveva mantenuto: non era giusto, non erano stati questi i patti all’assunzione, ci aspettavamo un comportamento diverso.
Il nostro trainer con una semplicità allucinante ci disse: “Ma tutte queste cose le avete recriminate alle Risorse Umane? O ai vostri responsabili? Se siete insoddisfatti, DITELO“.
Oggi è una buona abitudine che ho preso sia al lavoro quanto nella vita di tutti i giorni: se c’è qualcosa che non mi piace o non mi soddisfa, tranquillamente ed elegantemente lo dico.
Se questo vale per le cose “negative”, vale il doppio in caso di commenti positivi: vi piace una cosa? Ditelo. Apprezzate il comportamento o il gesto di una persona anche se è del tutto “normale”.
Ringraziate.
Cerca prima di capire, poi di essere capito (come insegna covey)
“Cerca prima di capire, poi di essere capito”
Steven Covey
E’ un piacere poter scomodare Steven Covey per proseguire verso il nocciolo della vicenda.
(Se non lo conosceste, è l’autore del pilastro della crescita personale “7 Regole per avere successo” e si, dovete mettere questo libro in cima alla lista di saggi da leggere).
Davanti all’incomprensione è inutile chiudersi nelle proprie ragioni: non risolve i conflitti e fa rimanere in uno stato di insoddisfazione entrambe le parti.
La volontà invece di capire gli altri nonostante tutto ci aiuta a fare chiarezza sul perché dei loro comportamenti e, di conseguenza, a sperare di essere compresi alla stessa maniera.
E’ questo meccanismo su cui punta la strategia del ringraziamento: protenderci verso il prossimo per farlo sentire compreso e indurlo a voler comprendere anche noi.
Se l’alternativa è lasciare le cose come stanno, fare un tentativo può avere un risultato soltanto positivo.
Ringraziare invece di chiedere scusa: il TED Talk di Laura Trice
E’ sul ringraziamento che punta il tanto breve quanto efficace TED talk in cui Laura Trice spiega con una sincerità disarmante quanto sia importante ringraziare, per insegnare al prossimo su cosa abbiamo bisogno di essere ringraziati.
E instaurare un incredibile circolo virtuoso.
Il video che segue è in inglese, ma con sottotitoli in italiano. Se non fossero già attivi basta lanciare il video e cliccare sull’icona in basso a destra a forma di “fumetto rettangolare“, selezionando poi “italiano“
invece di cercare frasi per chiedere scusa, cerca frasi per ringraziare
In effetti il punto su cui fa riflettere la Dott.sa Trice non è per nulla banale: non limitarvi al convenevole di “ringraziare”.
Alle persone a cui più tenete, chiedete per cosa vorrebbero essere ringraziate.
Al vostro partner, ai genitori, ai figli, ad un amico.
Sembra banale o superfluo e, diciamolo, ci fa sentire un po’ in imbarazzo ma proviamo a chiedere alle persone più importanti per noi: cosa vorresti che io apprezzassi di più di te e di quello che fai? Per cosa vorresti essere ringraziato?
Consiglio: fatelo in un momento di relax ma “inaspettato”. E aspettatevi che qualcuno si prenda un po’ di tempo per la risposta.
Questa domanda ha un beneficio triplice:
- Fa conoscere più a fondo la persona che avete difronte
- Aiuta a ditruggere i “muri”: è una domanda non troppo imbarazzante per chi la fa, e imbarazzante e piacevole allo stesso tempo per chi la riceve. Perchè state dimostrando di dare importanza ai suoi bisogni
- Se siete fortunati (ma ve lo dico per esperienza, non è scontato) la persona a cui avete fatto la domanda dopo un po’ la porrà a voi. Perché vorrà anche lei essere in grado di ringraziarvi per ciò che per voi è importante.
E, se ci riusciste, sarebbe un win-win totale.
P.S.
Grazie a quel corso di negoziazione presi una delle decisioni all’epoca più importanti della mia vita: mi licenziai.
Se ti è piaciuto questo articolo non puoi perderti quello sulla BATNA, Best Alternative To Negotiation Agreement