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Investire in argento
Investire in argento rappresenta un’alternativa al bene rifugio per eccellenza: l’oro.
Si tratta di un genere di investimento adatto a chi preferisce, per varie ragioni, un investimento legato a qualcosa di solido e tangibile come può essere un metallo prezioso.
Ci sono però delle differenze importanti tra questi due tipi di investimento. Più nello specifico, oltre al prezzo ne possiamo evidenziare tre:
- Il prezzo dell’argento è molto più volatile di quello dell’oro
- L’argento ha un utilizzo industriale molto maggiore
- Le riserve d’argento delle banche centrali o dei vari governi sono in continua discesa
Andiamo quindi ad analizzare questi punti.
Prezzo dell’argento
Il prezzo dell’argento è decisamente più volatile di quello dell’oro.
Il principale motivo di questa caratteristica è la diversa capitalizzazione.
Nel 2019, infatti, avevamo questa situazione:
- Oro: 192 miliardi di dollari
- Argento: 16 Miliardi di dollari
Praticamente esisteva un rapporto pari a 12 tra la capitalizzazione dell’oro e quella dell’argento.
Investimenti minori possono spingere il prezzo dell’argento a grandi variazioni. Variazioni molto più importanti di quanto si possa aspettare di avere per l’oro.
A tal proposito è interessante analizzare il rapporto tra il prezzo dell’oro e quello dell’argento.
Questo rapporto è in una fase di crescita: l’oro ha un prezzo pari a 75 volte quello dell’argento.
Negli ultimi 50 anni lo stesso rapporto è oscillato all’interno di una fascia tra 25 e 100.
Questo fenomeno porta ad un’importante implicazione: investire in argento significa accettare grosse oscillazioni di prezzo. Nel bene e nel male.
Cosa che chi investe in oro preferisce evitare come la peste.
Come viene usato l’argento?
Il 12% della richiesta d’oro proviene dalle industrie.
Nel caso dell’argento questa percentuale sale a più del 50%.
Ciò significa che il contributo all’apprezzamento/deprezzamento dell’argento da parte dell’industria è molto più importante rispetto all’oro.
Proviamo ad addentrarci in questi numeri per capire meglio come stanno le cose.
Dal 2011, di tutto il mercato dell’argento oltre il 40% viene richiesto dall’industria. Negli ultimi 3 anni questa percentuale ha superato costantemente il 50%.
Il principale palyer industriale è il fotovoltaico: il 20% di tutta la richiesta da parte dell’industria è dedicato proprio al fotovoltaico ( il 10% circa del totale).
A tutto questo scenario, si unisce il settore automotive.
Il motore elettrico, il pacco batteria e tutti il sistema di management della batteria necessitano di argento.
Come possiamo immaginare, questo tipo di settore è in forte crescita.
In linea generale, quindi, possiamo aspettarci nel prossimo futuro un aumento della domanda.
L’aumento della domanda potrebbe rivelarsi un grosso vantaggio per chi decidesse di investire in argento.
Riserve d’argento
L’incertezza economica sta portando le banche ad acquistare enormi riserve d’oro. Questi enormi acquisti non fanno altro che aumentare la domanda e, quindi, il prezzo.
Diverso è il caso dell’argento.
Le banche centrali stanno riducendo sempre più le riserve di questo metallo.
Addirittura dal 1970 al 2018 le riserve sono diminuite di 7 volte.
Il principale motivo di questa contrazione è legata alla ridotta quantità di argento che viene oggi usata nelle monete.
Ora, se per qualche motivo la richiesta di argento da parte dell’industria dovesse avere un’impennata e/o la catena di approvvigionamento dovesse interrompersi non esisterebbero riserve da cui attingere.
I governi, in pratica, non sarebbero pronti a far fronte a questo tipo di emergenza portando a creare una fase di forte instabilità dei prezzi dell’argento.
Spiegato a grandi linee lo scenario in cui siamo e in cui stiamo andando proviamo a capire investire in argento e, soprattutto, con quali strumenti.
Come investire in argento
Come nel caso dell’oro, esistono due principali modi per investire in argento:
- Acquistando azioni legate al mining di questo metallo
- Tramite ETC
Ovviamente, per chi volesse, si può pensare di investire in argento fisico, ad esempio tramite l’acquisto di monete.
Il punto dolente di questa strategia è che il prezzo dell’argento è molto più basso di quello dell’oro, quindi è necessario un volume maggiore per immagazzinare una determinata quantità di argento.
Investire in argento tramite azioni
Esistono diverse compagnie di mining di argento.
La più grande è la canadese Silver Wheaton.
Questa nell’ultimo anno ha visto un aumento del prezzo delle proprie azioni di circa il 75%.
La seconda riportata in tabella, Pan America Silver, sempre canadese. Questa condivide con Silver Wheaton una caratteristica comune a tutto ciò che ruota intorno all’argento: la forte volatilità del prezzo.
In questo caso, le azioni hanno avuto un aumento di prezzo nell’ultimo anno di quasi il 100%.
Investire in argento tramite ETC
Come l’oro e gli altri metalli preziosi esistono degli ETC (exchange-traded commodity) che permettono di investire direttamente nel metallo, senza passare per l’acquisto di azioni di alcuna azienda.
Un esempio è l’ETC: Wisdom Tree Physical Silver (ISIN JE00B1VS3333).
Si tratta di uno strumento che permette di investire, appunto, in argento con un costo contenuto tipico di questo tipo di strumento: TER del 0.49%.
In basso vi riporto il rendimento di questo strumento dal 2007 ad oggi. Ancora una volta possiamo “apprezzare” la volatilità di questo tipo di asset.
In conclusione
L’investimento in argento di base è simile a quello in oro.
Tuttavia le condizioni al contorno sono completamente diverse.
La minore capitalizzazione e il maggior utilizzo da parte dell’industria rende questo metallo un investimento molto volatile.
Per chi volesse interessarsi a questo tipo di investimento come riserva di valore deve sapere che i sali e scendi sono molto più accentuati.
Nel bene…
…E nel male
Tutto dipende al solito dalla domanda e offerta.