Perchè dovremmo fidarci delle previsioni finanziarie?
Chi non ha mai cercato di cercare previsioni finanziarie su Google?
Robert Kiyosaki è l’autore di Padre ricco padre povero, forse uno dei libri più conosciuti dagli appassionati di finanzia personale. Nel corso degli ultimi anni si è spesso cimentato in previsioni finanziarie: tutte sbagliate.
Cosa prevedeva Kiyosaki?
Un crollo imminente dei mercati. Kiyosaki suggeriva a tutti gli investitori che lo seguivano di prepararsi ad un crollo imminente dei mercati già dal lontano 2011 suggerendo di coprire il proprio capitale comprando oro, argento e (ultimamente) Bitcoin.
Il problema però è che dal nel corso degli ultimi 10 anni gli ammonimenti si sono ripetuti ma lo S&P 500 ha continuato a salire con un rendimento composto annuo pari al 16%. Crescite così non sono così frequenti nel mercato azionario.
Un utente di Twitter (Luc ten Have), a tal proposito, si è divertito a creare un’interessante infografica che mostra tutti gli avvertimenti di Kiyosaki mentre il mercato continua a salire.
Un investitore che avesse deciso di seguire i suggerimenti del famoso scrittore avrebbe quindi perso uno dei migliori periodi della storia del mercati azionari: 10 mila euro investiti su un ETF con sottostante S&P 500 sarebbero valsi 10 anni dopo circa 46 mila euro. Per ogni euro investito ne avrei ricevuti 4.6…. mica male!?
Qui ritorniamo al solito punto.
Perchè continuiamo ad affidarci alle previsioni finanziarie?
Forse perchè abbiamo sempre bisogno di avere sempre tutto sotto controllo?
Cerchiamo sempre di prevedere e capire cosa avverrà nel futuro per essere sicuri di fare la mossa giusta.
Un pò come avviene con il meteo. Le previsioni del meteo sono periodi di osservazioni lunghi sono molto poco precise, eppure alcune persone continuano a guardarle per programmare la propria vita, dalle vacanze al lavoro quotidiano.
Il punto però è che nessuno sa quello che può succedere nel futuro soprattutto se il futuro è molto lontano da noi.
In ambito finanziario nessuno può prevedere quando ci sarà il prossimo crollo, quello di cui possiamo essere certi è che ci sarà. Sempre per fare il parallelismo con il meteo: tutti sappiamo che in futuro pioverà ma nessuno può sapere con certezza quando ciò può capitare.
Forse perchè siamo afflitti dal loss avversion bias?
Ci affidiamo delle previsioni finanziarie perchè vogliamo essere certi di entrare nel mercato nel momento giusto. Non tanto perchè vogliamo pensare di poter controllare il futuro delle nostre finanze ma perchè temiamo di perdere i nostri soldi.
Quando parlo con le persone spesso sento dire: io investo MA l’importante è che non perda soldi: se investo 10 non voglio mai scendere al di sotto di questa cifra.
Purtroppo le cose non funzionano così. Esistono investimenti che sono relativamente sicuri ma i rendimenti, purtroppo, sono proporzionali ai rischi. Ha senso per un ventenne investire in titoli di stato tedeschi con rendimenti bassissimi (se non negativi)?
Forse perchè abbiamo sempre bisogno di una risposta?
Sentiamo il bisogno di qualcuno che ci indichi cosa è meglio fare, che risponda alle nostre domande perchè noi non siamo capaci. Ci affidiamo, quindi, all’intuito: questa persona aveva già fatto una previsione corretta, deve essere affidabile.
Un pò quello che succede con le varie previsioni del numeri del lotto: ci affidiamo a persone che ogni tanto hanno indovinato la serie vincente e ci fermiamo lì. Il nostro naso non va oltre, non cerchiamo di capire cosa c’è dietro.. chissà quali formule magiche vengono usate, formule che non possono essere condivise a tutti noi.
Le previsioni finanziarie purtroppo lasciano il tempo che trovano. Possiamo essere sicuri che ci sarà un crollo dei mercati ma chi può dire quando?
E allora? Cosa potremmo fare?
Credo che la risposta a questo quesito sia una. Io non sono un esperto finanziario, non ho strumenti avanzatissimi che mi permettono di fare chissà quale operazione. Quello che posso fare è essere pronto ad ogni situazione.
Un pò come ci insegna Ray Dalio che utilizza questa filosofia nella costruzione del suo celeberrimo portafoglio: l’All Weather.
Quello che dovremmo fare, quindi, è avere bene in mente quali sono i nostri obiettivi, quali sono i nostri limiti e creare una strategia ad hoc su misura per noi.
Poi dovremmo seguire pedissequamente la nostra strategia.
Perchè è vero che non è possibile fare previsioni dei mercati finanziari ma possiamo avere una ragionevole sicurezza che alla lunga i mercati, soprattutto quelli azionari, crescono sempre. Crescono perchè è l’umanità che progredisce, l’essere umano è per sua natura spinto ad evolversi e ad andare sempre oltre i propri limiti.
La costruzione di un portafoglio ben diversificato e una strategia ben architettata (come ad esempio un PAC) mi permette, quindi, di limitare i danni dovuti a uno dei tanti crolli dei mercati finanziari a cui andremo in contro e, allo stesso tempo, di far crescere il mio capitale in modo passivo.
Ricordiamoci, infatti, che l’obiettivo non deve essere quello di speculare.
Non dobbiamo cioè pensare di rincorrere dietro le mode del momento pensando di trovare la prossima gallina dalle uova d’oro. Dobbiamo pensare che investire è qualcosa di metodico e noioso: nulla di più.
Qualcosa che sul lungo termine dà i propri frutti.
Aspettare non serve a nulla. Aspettare vuol dire una sola cosa: essere sicuri di perdere potere d’acquisto! L’inflazione non aspetta che noi prendiamo una decisione, l’inflazione agisce piano piano erodendo quelli che sono i risparmi di una vita.
E poi non dimentichiamoci dell’interesse composto che è una funzione esponenziale. Più tempo aspettiamo meno usufruiamo degli incredibili poteri dell’interesse composto.
Ne avevamo parlato in questo articolo: buona lettura!