cos’è la finanza comportamentale
Come lo studio della finanza comportamentale e della sulla influenza sulla nostra vita di tutti i giorni può aiutarci a diventare dei risparmiatori migliori.
“La finanza comportamentale?
Sholmo Benartzi
Date una mela a una scimmia e sarà felice.
Ora datele due mele, ma poi toglietegliene una: avrà sempre una mela ma sarà arrabbiatissima“
Qualche tempo fa vi ho parlato di un mio grande talento sviluppato in maniera indefessa negli anni: l’essere una grandiosa procrastinatrice. La mia capacità di procrastinare ha dell’artistico in alcuni momenti.
(Per rinfrescarvi la memoria ne avevo parlato in questo articolo insieme anche a qualche dritta più seria su come affrontare il “problema”)
Procrastinare, o essere pigri, implica il rimandare delle decisioni anche all’infinito se non hanno una scadenza: cambiare gestore della corrente elettrica e passare ad uno meno caro?
“Si, lo devo fare (da cinque anni)”.
Quando lo farò? Di questo passo, ragionevolmente mai.
Decidere di continuare a procrastinare è una nostra scelta e, per così dire, “ben ci sta”.
Ma proviamo ad allargare il focus: cosa accadrebbe se qualcun altro approfittasse della nostra pigrizia e la sfruttasse a suo vantaggio?
E’ quello che le aziende fanno già giornalmente. Basti pensare ai periodi di prova dei servizi “premium”: 6 mesi gratis, poi inizi a pagare a meno di non fare una disdetta. Ben sapendo che molti di noi poi non faranno realmente una disdetta.
Questa manipolazione “accondiscendente” viene sfruttata dal 95% delle aziende e rappresenta ormai un vero e proprio modello di business.
Per fortuna, però, c’è un 5% che la usa per fare non i propri interessi ma quelli dei clienti. E tra queste ce ne è una che fa ancora meglio: aiuta le persone a metter da parte più risparmi di quelli che loro credono proprio “assecondando” le loro debolezze.
Cosa più importante: non chiedendo alle persone di cambiare atteggiamento.
Vi presento oggi Sholmo Benartzi, un uomo che ha rivoluzionato il sistema pensionistico americano grazie al metodo “Save more tomorrow“.
Un metodo che potremmo chiamare “pensione integrativa accrescitiva“.
Sentite qua.
Il video che segue è in inglese, ma con sottotitoli in italiano. Se non fossero già attivi basta lanciare il video e cliccare sull’icona in basso a destra a forma di “fumetto rettangolare”, selezionando poi “italiano“
Save More Tomorrow e la finanza comportamentale
Il sopra citato Save More Tomorrow è un programma di risparmio per i dipendenti di azienda che aiuta gli americani – popolo notoriamente famoso per non godere di una pensione assicurata – a mettere più soldi da parte di quanto loro credano possibile garantendogli un futuro migliore.
La cosa interessante è che non chiede di risparmiare oggi, ma domani (da qui il nome del programma).
Come lo fa? Lo vedremo tra poco, ma la domanda più interessante è: come ci riesce?
Come riesce a convincere persone come noi, che non cambiamo gestore telefonico per anni, a risparmiare sempre di più?
La risposta è qui: sfruttando la finanza comportamemtale.
Per quanto questa parola possa sembrare antitetica e questo tema sia stato effettivamente sottovalutato per un certo periodo, la finanza comportamentale è un campo di studio che considera l’effetto della psicologia sulle scelte finanziarie e il conseguente impatto sui mercati.
La maggiorparte delle persone non agisce razionalmente quando si ha a che fare con i soldi, anzi le nostre reazioni vengono ingiustificatamente amplificate.
Le “sindromi” di cui soffriamo sono diverse:
- Avversione alle perdite: reagiamo molto peggio alla perdita di qualcosa rispetto alla soddisfazione dell’acquisizione.
L’esperimento della scimmia che riporta Benartzi nel video è eloquente. Date ad una scimmia una mela: sarà contenta.
Dategliene ora due in mano, ma poi toglietegliene una: avrà sempre una mela, ma sarà arrabbiatissima.
Ecco, noi siamo la scimmia. - Estrema positività nelle nostre capacità di investitori: abbiamo una propensione a credere che i nostri investimenti andranno bene, e se va bene sul serio ci riteniamo dei geni della finanza.
Ma no, non siamo dei geni della finanza e il fatto che uno sia andato bene non fa perder di importanza gli altri 3 che sono andati male.
Questo atteggiamento ha anche un nome, “effetto di Dunning-Krueger” di cui abbiamo parlato in questo TED sulla sindrome dell’impostore.
Finanza comportamentale + Design thinking + Simon Sinek= Save more tomorrow
Sfruttando la finanza comportamentale Benartzi e Thaler, i creatori di Save more Tomorrow, hanno capito che per aiutare le persone a risparmiare di più dovevano soffermarsi sul motivo per cui le persone non risparmiano.
Quello che hanno fatto è “null’altro” che applicare le basi del Design Thinking, ovvero:
creare un prodotto che risolvesse il pain point delle persone.
Hanno insomma “Cominciato dal perché” come insegna Simon Sinek (per chi volesse fare un ripasso, trovate qui un intero TED a lui dedicato).
Si sono quindi chiesti:
Perchè le persone non riescono a risparmiare di più?
Dalle risposte delle persone Benartzi e Thaler hanno evidenziato tre ragioni:
- L’illusione dell’autocontrollo: ci illudiamo di averne quando decidiamo che “da domani si comincia” (a risparmiare, fare palestra, la dieta) ma poi non lo facciamo mai.
- La pigrizia: quella che, come dimostra nel video, non ci fa barrare le caselle nei questionari (troppa fatica)
- L’avversione alle perdite: vedi la scimmia e le mele di cui sopra.
Quindi cosa hanno fatto? Semplicemente posto rimedio a queste tre “debolezze”
Come funziona Save More Tomorrow
E’ molto semplice. Quando in azienda si fa la domanda di pensione integrativa basterà aderire al programma “save for tomorrow”, poi penserà a tutto lui:
- non ci sono form prolissi, scelte da fare o “caselle da barrare” (
pigrizia) - il fondo mette da parte una percentuale dello stipendio da destinare al fondo normalmente. In occasione di un aumento di stipendio provvede automaticamente ad aumentare la percentuale di stipendio da risparmiare ma sempre lasciando parte dell’aumento a disposizione per la gratificazione momentanea. (
illusione dell’autocontrollo/avversione alle perdite)
Come avrete intuito il concetto è quello di incrementare il risparmio ma solo “domani” che avremo degli aumenti, e da li in poi c’è l’interesse composto che pensa a fare il resto, come potete leggere in questo articolo.
Ipotizzando ad ogni aumento che il piano incrementi la percentuale di soldi da risparmiare del 3%, ecco cosa si guadagnerebbe senza sforzo con pochi aumenti:
Insomma: noi pensiamo all’uovo oggi, che alla gallina domani ci pensa Save More Tomorrow!
Inutile dirvi che quando ho scoperto questa cosa mi sono detta “wow, che figata! Chissà se in italia lo fanno” con le pensioni integrative (ad esempio il fondo Cometa dei metalmeccanici) oppure anche banalmente gli istituti di credito con i piani di accumulo “crescenti automatizzati”.
Riguardo al primo punto non ho trovato molto: forse perchè in Italia la pensione integrativa è un argomento che si sta affrontando da relativamente poco, ma sarebbe interessante avere delle applicazioni simili.
Riguardo le pensioni integrative trovate un interessante articolo che vi invita a controllare dove sia destinato il vostro TFR.
Sul lato piano di accumulo nemmeno ho avuto risultati, ma continuerò la mia ricerca confidando di trovare qualche strumento che si adegui alle nostre entrate o aumenti percentualmente l’investimento nel tempo (in maniera automatica ovviamente: non dimentichiamo che siamo pigri!
Qualcosa che ci va vicino: Oval
Una app che sfrutta la finanza cognitiva e che concettualmente è simile a save for tomorrow è Oval.
Questa app è più di un piano di accumulo: oltre a metter da parte una somma da noi identificata (come un piano di accumulo, appunto) mette da parte automaticamente un arrotondamento di ogni spesa che facciamo con le carte in nostro possesso.
Spendiamo 17,15 €?
Oval preleva dalla carta 20 € e mette da parte i 2,85 € di arrotondamento consentendo di investirli facilmente in una o più fondi identificati per tematica e rischio. Basta selezionare la prima volta che percentuale del risparmi settimanale destinare ad ognuna di queste “opportunità e “il gioco è fatto”.
Il paradosso dell’automatizzazione
Save More Tomorrow, Oval, I PAC: oggi i modi per risparmiare e reinvestire i risparmi per farli fruttare non mancano.
Ci sono e ci saranno sempre più applicazioni e società che “si occuperanno di fare questo per noi”, rendendoci la vita più facile, senz’altro.
Ma ci renderanno anche sempre meno responsabili delle nostre azioni, riducendo la nostra valutazione e quindi percezione del rischio.
E se noi non evolviamo alla stessa velocità, quanto siamo sicuri che questo sia un bene?