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Cos’è lo split delle azioni e che impatto ha sui rendimenti?

Prima di vedere come lo split delle azioni incide sui rendimenti vediamo cosa signifca.

Un’azienda ad un certo punto può decidere di fare uno split delle proprie azioni. Questo significa che in una determinata data il numero di azioni circolanti aumenta.

Facciamo un esempio di un’azienda che decide di fare uno split 2 per 1. Se inizialmente l’azienda aveva 1000 azioni a 10$ in giro, dopo il numero delle azioni sarà raddopiato e di conseguenza il prezzo delle singole azioni sarà dimezzato: 2000 azioni a 5$ per azione.

In sostanza quello che si avrà è un aumento del numero di azioni a pari capitalizzazione.

Ogni possessore di un’azione si vedrà, nel caso 2 per 1, automaticamente riconosciuto un raddoppio del numero delle azioni e un dimezzamento del proprio prezzo.

Perchè un’azienda dovrebbe decidere di fare uno split delle azioni?

Uno dei motivi principali per cui un’azienda può decidere di effettuare uno split delle azioni è che il loro prezzo è salito molto o è troppo alto rispetto a società simili nel loro stesso settore.

Prendiamo il caso di Amazon. Il prezzo di una singola azione Amazon ha superato i 3500 dollari. Un piccolo azionista potrebbe sentirsi scoraggiato a vedere questi numeri e potrebbe quindi decide di non investirci o, se interessato all’e-commerce, di investire in aziende simili ma con azioni più abbordabili.

Quello che si ottiene in questo modo è che viene allargata la platea di possibili investitori, quindi la liquidità del titolo stesso.

Vediamo il caso Apple.

Dal 1987 al 2020 Apple ha effettuato 5 split di azioni.

Data dello splitTipologia di Split delle azioniRendimento dopo 3 mesi Rendimento dopo 1 anno Note
Agosto 31, 20204-for-1-7.58%TBDRibasso del 18% 3 mesi dopo lo split
Giugno 9, 20147-for-16.7%38.6%Presentato Apple Watch 3 mesi dopo lo split
Febbraio 28, 20052-for-1– 8.8%59.6% Ribasso del 23% 2 mesi e mezzo dopo lo split
Giugno 21, 20002-for-120.6%– 57.2%Scoppio bolla dotcom
Giugno 16, 19872-for131.9%16.6%Ribasso del 50% durante crash della borsa dell’ Ottobre 1987

Possiamo vedere che ne sono successe molte subito dopo lo split, quindi viene difficile da questo caso capire se conviene o non investire in aziende che sono prossime ad aumentare il numero di azioni.

Tuttavia, esiste un interessante studio pubblicato da Shaeffer’s Investment Research che prova a fare chiarezza.

Conviene investire in un’azienda prossima allo split delle azioni?

Un’altra domanda che potrei pormi è: cosa succede alle mie azioni dopo uno split?

Lo studio di Rocky White si basa su 240 split di azioni avvenute dal 2010 in poi all’interno dell’indice S&P 500.

L’autore ha, in particolare, confrontato il rendimento delle aziende oggette di split delle azioni (tabella in alto) con l’indice di riferimento stesso (tabella in basso).

Rendimento dopo Split delle azioni
Rendimento dopo Split delle azioni

Cosa impariamo da queste 2 tabelle?

  • I rendimenti delle aziende caratterizzate da split non hanno avuto grossi rialzi
  • Nel breve termine (fino a un mese) queste azioni hanno avuto un rendimento medio minore rispetto allo S&P 500
  • Stesso discorso si può fare considerando la percentuale di azioni che hanno dato un rendimento positivo
  • Dopo 3 mesi il rendimento medio tra i due gruppi di azioni è paragonabile mentre la differenza in termini di percentuale di azioni che restituiscono un rendimento positivo aumenta a favore dello S&P 500
  • La percentuale di azioni caratterizzate dallo split che hanno battuto il mercato varia dal 47.5% all 50.8%

In generale quindi, a parte una volatilità iniziale, lo split delle azioni non sembra essere particolarmente conveniente o stravolgere il rendimento azionario

Lo studio però non si è fermato qui.

L’autore ha cercato di inserire un’ulteriore variabile: il sentiment sul titolo.

Mi spiego. Se venissero pubblicate delle buone notizie relativamente a un’azienda (la scoperta di un nuovo farmaco, il lancio di un nuovo prodotto ecc..) il mercato potrebbe essere propenso all’acquito dell’azione. Questo perchè ci sono delle buone speranze che l’azienda possa avere un beneficio nel breve termine. Ovviamente vale lo stesso nel caso di una cattiva notizia.

 Rendimento dopo Split delle azioni considerando il sentiment
Rendimento dopo Split delle azioni considerando il sentiment

Quali sono le conclusioni a cui si è aggiunti?

  • Le azioni che avevano un sentimento ribassista il giorno della scissione azionario hanno sovraperformato le azioni con un sentimento rialzista
  • Sei mesi dopo un frazionamento azionario, i titoli in cui gli analisti erano rialzisti hanno guadagnato una media del 4.7% nei successivi sei mesi con circa il 60% dei rendimenti positivi e meno della metà dei titoli che hanno battuto lo S&P 500 nel periodo di tempo
  • Per i titoli verso i quali gli analisti erano ribassisti, il rendimento a sei mesi è stato in media del 10% circa con il 72% positivo e il 66% di loro ha battuto il benchmark.

Forse il frazionamento azionario, conclude l’autore, è stato il catalizzatore necessario per stimolare l’acquisto di questi titoli che sono visti in modo sfavorevole.

In conclusione

Lo split delle azioni non incide molto sul rendimento azionario a meno di una maggiore volatilità nel breve termine.

Tra queste, le aziende caratterizzate da un sentiment ribassista hanno giovato maggiormente anche rispetto allo stesso S&P 500.

Mi verrebbe da dire, quindi, che in ottica di investimento di lungo periodo non dovremmo preoccuparci o esaltarci in modo particolare da questo tipo di notizie. Manteniamo la strategia senza perdere ore di sonno.

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Francesco Barba

Ingegnere e sommelier, fiero sorrentino appassionato di finanza personale e ottime bottiglie. Scrivo di finanza personale e risparmio sul blog di cui sono co-founder guidaglinvestimenti.it

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