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Impatto dei tassi di interesse sui vari asset

I tassi di interesse delle banche centrali hanno un grosso impatto sulla nostra vita.

Aumento dei tassi di interesse

Un aumento dei tassi delle banche centrali ha come conseguenza principale quella di aumentare il costo dei prestiti ai cittadini. Le banche commerciali, infatti, erogheranno prestiti e mutui a delle condizioni più gravose.

Inoltre, le banche commerciali offriranno rendimenti migliori per i conti deposito in quanto sarà per loro più conveniente reperire moneta dai propri clienti piuttosto che dalle banche centrali.

Tutto ciò innesca una depressione del consumo. Minori prestiti e mutui porteranno non solo una minore compravendita di case ma scoraggerà anche gli imprenditori a istituire nuove società o a fare prestiti per investimenti.

Ma perchè quindi una banca centrale dovrebbe aumetare i tassi?

Il motivo principale è quello di ridurre l’inflazione. Ridurre cioè l’aumento dei prezzi spinto da una maggiore domanda di beni e servizi.

Un altro motivo è quello di evitare l’eccessiva svalutazione della valuta locale. I risparmiatori alla ricerca di alti rendimenti saranno maggiormente interessati a investire in un paese con alti tassi di interesse andando così ad aumentare la domanda per quella specifica valuta.

Riduzione dei tassi di interesse

La riduzione dei tassi di interesse, viceversa, riduce il costo del denaro.

Le banche commerciali offriranno mutui e prestiti a condizioni migliori. Allo stesso modo le condizioni per strumenti come conto deposito risulteranno essere peggiori.

Tutto ciò porta a un’incentivazione ai consumi e una disincentivazione al risparmio.

Tali politiche sono necessarie in forti periodi di crisi quando il principale obiettivo delle banche centrali è quello di far ripartire i consumi.

Alle banche centrali spetta quidi l’arduo compito di preservare l’equilibrio tra inflazione e crescita economica.

Diventa quindi importante per il risparmiatore capire come i tassi di interesse influenzano i propri investimenti per capire cosa doversi aspettare o come muoversi dopo gli annunci della BCE o FED che sia.

Immobiliare

Partendo da uno degli asset più amati degli italiani e su cui, forse, sentiamo più da vicino l’effetto dei tassi: l’acquisto della casa.

Una riduzione dei tassi abbiamo detto comporta una riduzione dei mutui. Questo in linea di principio porta a un aumento di richiesta di domanda per case e, quindi, un sostanziale aumento dei prezzi.

Insomma, potrebbe capitare che quello che risparmiamo con i mutui più bassi lo paghiamo con un aumento dei prezzi.

Questo fenomeno è accentuato con la velocità di variazione dei tassi: maggiore velocità porta a variazioni più evidenti nel mercato immobiliare.

Pensiamo a quanto è successo negli USA nel 2008. I bassi tassi di interesse degli anni precedenti avevano portato a una forte domanda di immobili con un conseguente aumento dei prezzi.

La brusca variazione dei tassi di interesse che si venne a creare portò difficoltà a molti mutuatari (con mutuo a tasso variabile) a rimborsare il prestito. Si vennero così a creare molti default e un crollo della domanda con conseguente diminuzione dei prezzi.

Ovviamente i tassi di interesse sono solo uno dei parametri che entrano in gioco.

Il prezzo delle case, come tutte le cose, è alimentato dalla domanda-offerta. Periodi di forte incertezza e crisi economica sono fattori altrettanto importanti, ad esempio, a definire il prezzo di equilibrio.

Obbligazioni

Quando i tassi di interesse aumentano il prezzo delle obbligazioni diminuisce.

Quando i tassi di interesse diminuiscono il prezzo delle obbligazioni aumenta.

Le obbligazioni possono essere assimilate, infatti, un prestito che società o enti governativi richiedono agli investitori.

In cambio l’investitore riceve da questi enti una cedola: un reddito legato agli interessi a tasso fisso del prestito erogato.

Ora, se i tassi di interesse aumentano le nuove obbligazioni avranno anch’esse un tasso maggiore a parità di prezzo: interessi maggiori pagati agli investitori.

Se noi acquistassimo un’obbligazione ma subito dopo si venisse a verificare un aumento dei tassi ci ritroveremmo in possesso di uno strumento finanziario sostanzialmente poco appetibile al mercato.

Quale sarebbe l’interesse da parte di un nuovo risparmiatore ad acquistare le nostre obbligazioni a prezzo pieno quando potrebbe acquistarne di nuove a pari prezzo che gli permettano di guadagnare di più (tasso maggiore)?

Che io possessore della “vecchia” obbligazione con tasso minore fossi disposto a venderla a un prezzo più basso del suo valore nominale. In pratica: la legge della domanda-offerta.

Ovviamente vale anche il viceversa.

Un esempio riportato su The Balance aiuta a chiarire questa dinamica: supponiamo l’acquisto di un’obbligazione per un valore di 1000$ con un 3% di interesse.

Questo tipo di obbligazione restituisce 18 cedole da 15$ ciascuna: se noi quindi portassimo a scadenza questa obbligazione riceveremmo il 3% fino alla data di scadenza.
Supponiamo invece di voler vendere l’obbligazione prima della sua scadenza: quale sarebbe il suo valore di mercato?

Sarà legato ai tassi d’interesse in quel momento: se i tassi sono più alti del tasso originario della mia obbligazione (3%) il valore di mercato dell’obbligazione sarà minore di quello a cui l’avevo acquistata (1000 €).

Ecco un esempio in tabella:

Today’s Interest RateMarket Value
4%$925.04
5%$856.47
6%$793.70

Nel caso, invece, di una riduzione dei tassi avremo lo scenario opposto con un aumento del valore di mercato della nostra obbligazione.

Today’s Interest Rate Market Value
2%$1081.99
1%$1171.73
0%$1270.00

Azioni

La correlazione tra tassi di interesse e azioni è meno diretta.

Una riduzione dei tassi ha come effetto diretto sull’economia quello di incentivare gli investimenti attraverso la riduzione del costo dei prestiti.

Inoltre, i risparmiatori che non hanno alcun beneficio dai conto deposito sono spinti all’acquisto di beni e servizi piuttosto che mantenere i soldi in banca.

Nella realtà le cose sono un pò diverse.

Uno studio fatto da JP Morgan ci permette di osservare la correlazione tra rendimento S&P500 e tassi di interesse (in questo caso vengono presi in considerazione i bond USA a 10 anni).

Ricordiamo che il coefficiente di correlazione è un numero che va da -1 a 1 in cui:

  • Valori negativi indicano che ad un aumento dei tassi corrisponde una diminuzione del rendimento di S&P 500
  • Valori positivi indicano che ad un aumento dei tassi corrisponde un aumento del rendimento delle azioni

Per quanto detto in precedenza ci aspetteremo che:

Diminuzione dei tassi = Miglior rendimento di S&P 500

Aumento dei tassi = Peggior rendimento di S&P 500

Quindi il coefficiente di correlazione dovrebbe essere negativo, tutti i punti del grafico dovrebbero trovarsi nei due quadranti bassi.

Nella realtà non è così. La linea tratteggiata in arancione nel grafico in basso mostra una sorta di spartiacque: tassi di interesse al 5%.

Azioni vs Tassi di interesse
Azioni vs Tassi di interesse

Il grafico ci indica che quando il rendimento dei bond del tesoro USA a 10 anni è inferiore al 5% tassi di interesse e azioni sono correlate tra di loro: se i tassi di interesse sono in aumento anche il mercato azionario dovrebbe aumentare.

Oltre al 5% si vengono a creare le condizioni descritte sopra.

Questo fenomeno può essere spiegato con le aspettative del mercato.

Se i tassi sono già alti, un ulteriore aumento dei tassi sarebbe visto come una vera e propria tassa che andrebbe a deprimere ancora più l’economia.

Tuttavia, se i tassi sono di partenza bassi un aumento potrebbe essere visto come un segnale da parte degli investitori di una ripresa dell’economia. Questo porterebbe entusiasmo nelle borse con conseguente aumento dei rendimenti.

Oro

Il prezzo dell’oro non è influenzato dall’andamento dei tassi di interesse in generale. Non esiste, infatti, una correlazione tra tassi di interesse nominali e il prezzo dell’oro.

Oro e tassi di interesse nominali
Oro e tassi di interesse nominali

Quello che influenza l’oro è l’andamento dei tassi di interesse reali.

Per tassi di interesse reali si intende i tassi indicizzati all’inflazione. L’inflazione, infatti, è uno dei parametri fondamentali che determina il prezzo dell’oro: aumento dell’inflazione porta una diminuzione del potere d’acquisto e una corsa da parte degli investitori verso riserve di valore come l’oro.

Quindi, oro e tassi di interesse reali sono correlati negativamente tra di loro: aumento dei tassi di interesse reali corrisponde una diminuzione del prezzo dell’oro e viceversa.

Oro e tassi di interesse reali
Oro e interessi reali

In conclusione

I tassi di interesse imposti dalle banche centrali hanno un ruolo cruciale nell’equilibrio tra espansione economica e eccessiva inflazione.

Questi non impattano solo il costo dei nostri mutui ma tutta l’intera economia.

Le banche centrali hanno il potere, quindi, di guidare le scelte degli investitori.

In linea generale:

  • Riduzione dei tassi di interesse spingono i risparmiatori a investire in azioni
  • Aumento dei tassi di interesse spingono i risparmiatori a investire in obbligazioni

Queste sono solo linee generali, la realtà dei fatti è più complessa e va sempre analizzato l’andamento dei tassi di interesse all’interno di un quadro generale molto più complesso.

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Francesco Barba

Ingegnere e sommelier, fiero sorrentino appassionato di finanza personale e ottime bottiglie. Scrivo di finanza personale e risparmio sul blog di cui sono co-founder guidaglinvestimenti.it

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